venerdì 18 luglio 2008

Gazzettino 18 luglio

ANTENNA NOGARÈ L’assessore Reolon, ricevendo i residenti con la petizione di 226 cittadini contro l’installazione, scopre che Telecom ha già il permesso 

Annuncio choc al comitato: «Concessione già rilasciata»



«La concessione è stata consegnata a Telecom: verrà installata una nuova antenna in via Bettio. Mi scuso con voi ma neppure io lo sapevo». Così, dopo aver sentito al telefono l'ufficio contratti, l'assessore alle frazioni Luciano Reolon ha comunicato ufficialmente ai cittadini di Nogarè che l'impianto tanto osteggiato sarà realizzato. Ieri una nutrita delegazione di abitanti del quartiere si era recata a Palazzo Rosso per consegnare la petizione firmata da 226 sottoscrittori con la quale si chiede di bloccare qualsiasi installazione nella zona. Erano le 18 e in quel momento l'unico rappresentante delle giunta disponibile era proprio l'assessore Reolon.

«Per noi - ha detto Loris Tormen (nella foto), uno dei residenti nella frazione - non si tratta di una notizia inaspettata. Mancava solo l'ufficialità che ora è arrivata e ciò lascia l'amaro in bocca. Però i lavori non sono ancora iniziati e quindi resta la speranza che qualcosa si possa fare. Abbiamo ottenuto l'impegno da parte del Comune di un nuovo incontro pubblico. Fino ad allora si spera che non vengano montate antenne: sarebbe ridicolo che ciò avvenisse». Non sarà stata inaspettata, ma la notizia ha destato notevole malumore tra i presenti. «È inquietante che un assessore non ne sapesse niente», hanno detto alcuni. «Si tratta di edilizia pubblica, non me ne sono occupato io», ha spiegato Reolon. Durante l'incontro lo stesso assessore ha ribadito che il Comune non può fare nulla per evitare che in città vengano installate antenne. Inoltre ha sottolineato che le installazioni sul suolo comunale consentono un maggior controllo sulle emissioni. «Con i soldi incassati dall'affitto ai gestori possiamo garantire i continui monitoraggi dell'Arpav», ha detto. Ai cittadini però ciò non basta: «Serve maggior coraggio da parte dell'amministrazione pubblica, non si può sempre chinare la testa alle società telefoniche. In Italia se c'è la volontà politica si può fare tutto», hanno affermato.

Erano presenti anche alcuni ragazzi del centro sociale Bl.itz che hanno esteso la portata del problema all'intera città: «Le antenne sono sorte e sorgeranno in tutti i quartieri. Il Comune, che tanto spende per la sicurezza del centro storico, dovrebbe tutelare anche la salute dei cittadini».

Andrea Ciprian

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